Appena partiti dalla stazione di Tirano si incomincia a salire leggermente, si supera il piazzale del Santuario Madonna di Tirano, splendido Santuario costruito a seguito dell’Apparizione della Madonna in questo luogo agli inzi del XVI secolo (29 settembre 1504). Poi il treno fa il “tram”, come in altre parti del percorso, lungo la via Elvezia circolando a lato della strada. Poco meno di 2 km dal Santuario viene superato il Confine Italo-Svizzero giungendo quindi alla stazione di Campocologno, in Canton Grigioni. La Valposchiavo è di lingua italiana ma il Cantone è a lingua base tedesca quindi da qui in poi esiste il bilinguismo. In questa stazione (ma anche nelle successive) possono salire i sempre cordiali doganieri svizzeri per un eventuale controllo (occorrono quindi sempre i documenti d’identità anche ora con i “Trattati di Schengen”), che si svolge normalmente mentre il treno prosegue il suo viaggio fino alla stazione successiva. Dopo circa 15 minuti si raggiunge il famoso “Viadotto elicoidale” di Brusio (unico al mondo interamente allo scoperto), dove il treno compie un cerchio di oltre 360° per guadagnare quota senza dover usare artifici particolari quali la “cremagliera” (rotaia dentata centrale tipica delle ferrovie di montagna), completamente assente infatti su tutta la rete della Ferrovia Retica (Ferrovia Bernina compresa quindi). Subito dopo troviamo la variante dovuta alla frana scesa qui il 14 dicembre 2008. La salita continua progressivamente, superato Brusio si raggiunge il Lago di Poschiavo a circa 1’000 m. di quota, indi Le Prese (dove il treno fa il “tram” sul laterale della strada, contromano in direzione Tirano), quindi si costeggia il fiume Poschiavino e, superata la strettoia di S.Antonio si raggiunge il bel borgo di Poschiavo, il capoluogo, a quota 1’014 m. sede di deposito-officina della ferrovia e dotato di un centro storico mitteleuropeo di notevole effetto (consigliata la sosta e la visita).
Partiti da Poschiavo si prosegue allontanandosi dalla strada del Passo Bernina salendo di continuo in mezzo a panorami spettacolari, con viste sulla Valposchiavo, sul Lago di Poschiavo e sulle Orobie Valtellinesi sullo sfondo fino a raggiungere le amene località di Cavaglia, ormai diventata località di vacanze estive ed invernali, la spettacolare Alp Grüm, con rifugio a quota 2’091 m. in un notevole punto panoramico sulla Valposchiavo di fronte al ghiacciaio Palü, e quindi il Lago Bianco e la stazione di valico Ospizio Bernina a quota 2’253 m., punto più alto della Ferrovia Bernina (che è la ferrovia trasversale alpina più alta d’Europa), con vista sul ghiacciaio Cambrena.
Dopo il valico, superato lo spartiacque (Mar Adriatico – Mar Nero) il treno scende verso l’Engadina entrando quindi nella zona linguistica reto-romancia (fermo restando il tedesco di base). Presto si raggiungono i primi impianti sciistici invernali, Lagalb e Diavolezza, per poi raggiungere lo spettacolare anfiteatro di ghiacciai detto del “Morteràtsch”, in località Montebello, unico punto del percorso dove si vede anche la vetta del Bernina alta 4’049 m. Ottima alla stazione Morteràtsch l’escursione a piedi alla base del ghiacciaio in estate. Raggiunta Pontresina infine si entra nell’atmosfera magica e mondana dell’Alta Engadina, con i suoi rinomati alberghi di gran classe (il primo che si vede è l’Hotel Walther alla fermata Suròvas). A Pontresina, si portrebbe prendere un treno in coincidenza per il resto del Cantone (Engadina Bassa, , Coira ecc.), se volete
Il treno del Bernina prosegue attraverso l’Alta Engadina per gli ultimi kilometri superando la chiesa di S. Gian a Celerina e raggiungendo presto la sua meta, St.Moritz, una tra le più rinomate ed esclusive località mondane e di vacanza di tutta la catena alpina, definita la “Montecarlo delle Alpi”.
La Stazione di St.Moritz si trova a quota 1’775 m. ed i treni della Ferrovia Bernina partono sempre dal binario 6